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Macchie bianche sulla pelle

Aggiornamento: 13 mar 2020

Una particolare decolorazioene in macchie e chiazze interessanti soprattutto il tronco prende il nome di Pitiriasi Versicor, noto anche come fungo di mare in quanto queste macchie bianche divengono visibili con la pelle abbronzata.

Si tratta di una condizione cutanea molto comune e può interessare fino al 40% della popolazione. Tipica nei giovani adulti, più rara nei bambini e negli anziani.


Il termine versicolor che deriva dal latino «versicolorèm» e descrive il cambiamento cromatico delle macchie, che possono avere dimensioni variabili da pochi millimetri a diversi centimetri, assumere forma ovalare, ben definite e di color camoscio o bruno e classicamente confluire a formare delle macchie di maggiori dimensioni.





L'agente patogeno

I responsabili delle macchie bianche possono essere alcuni funghi come la Malassezia furfur (o Pityrosporum Ovale) il quale è un lievito saprofita della cute (vive frequentemente sulla pelle sana di ognuno di noi).

In alcune condizioni cutanee ( pH, sudorazione, seborrea, umidità, alcune patologie come il diabete e l'uso di farmaci) questo lievito diventa un patogeno ‘opportunista’, cioè prolifera in modo incontrollato e le sue colonie provocano la classica sintomatologia cutanea con macchie e chiazze confluenti.


La Malassezia prolifera in determinate condizioni carattarizzate da caldo e ambienti umidi, per questo è facile riscontrarlo nel periodo estivo o in persone che lavorano in ambienti predisponenti.


Come si formano le macchie bianche

La Malassezia produce una sostanza (acido azelaico) in grado di interferire e bloccare la sintesi di melanina da parte dei melanociti, i quali per un certo periodo di tempo non saranno quindi in grado di produrre melanina.


Come si cura?

La terapia di questa infezione consiste nell’utilizzo di prodotti antimicotici topici (creme, lozioni, spray, bagnoschiuma o shampoo medicati) e sistemici (farmaci assunti per via orale).


Purtroppo la pityriasis versicolor ha un andamento cronico e recidivante (stagionale). Ciò significa che, pur eseguendo una terapia corretta, la stessa infezione, con manifestazioni uguali o anche differenti, si può ripresentare l’anno successivo. Nei casi in cui il soggetto dovesse riferire ripetute recidive è possibile impostare un trattamento di “profilassi” per prevenire le ricadute.


Alla luce di quanto spiegato, la raccomandazione è di sottoporsi sempre a visita specialista in caso di chiazze sospette, evitando le autodiagnosi, e di seguire scrupolosamente le indicazioni terapeutiche



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